Il valore dell’ultima offerta proposta dall’azienda danese è di 195,8 franchi svizzeri per ciascuna azione della Panalpina, per un totale di circa 4,16 miliardi di euro

Le dirigenze dei gruppi logistici DSV e Panalpina hanno concordato un piano di fusione tra le due aziende, progetto che era stato proposto dalla danese DSV all’inizio di quest’anno e che sembrava essere stato bloccato dal no all’offerta di acquisto del maggiore azionista dell’elvetica Panalpina e dall’annuncio dell’azienda svizzera di un avvio di trattative per la fusione con la kuwaitiana Agility . Il progetto di fusione su cui oggi DSV e Panalpina hanno reso noto di aver raggiunto un accordo è basato su un’offerta pubblica di scambio rivolta agli azionisti della Panalpina, proposta che il consiglio di amministrazione del gruppo elvetico ha esortato ad accettare. Il presidente della Panalpina, Peter Ulber, ha confermato che le trattative con il gruppo Agility sono state interrotte.

Panalpina ha specificato che l’ultima offerta della DSV ha già ricevuto il consenso di azionisti che assieme rappresentano il 69,9% delle azioni nominative della società, inclusa la Fondazione Ernst Göhner, che a febbraio aveva rigettato la prima proposta della DSV, nonché la Cevian e la Artisan. Tomas A. Gutzwiller, membro del consiglio della Fondazione Ernst Göhner, ha confermato che, «in considerazione del consolidamento che è in corso nel settore e delle opportunità e dei rischi che ne derivano, abbiamo attentamente esaminato con mentalità aperta le varie opzioni per Panalpina. Il nostro consiglio di fondazione – ha spiegato – ha concluso all’unanimità che la combinazione proposta in seno alla DSV offra le migliori opportunità affinché Panalpina possa far fronte alle future sfide del mercato da una posizione di forza e affinché si crei valore per tutti gli azionisti».

L’offerta pubblica di scambio, che si prevede sarà avviata alla fine del prossimo maggio e che terminerà un mese dopo con diritto di proroga, è basata sull’offerta da parte di DSV di 2,375 proprie azioni del valore nominale di una corona danese per ciascuna azione in cambio di una azione della Panalpina. Sulla base del prezzo di chiusura di venerdì delle azioni della DSV, pari a 550,4 corone danesi, il valore dell’offerta corrisponde a 195,8 franchi svizzeri per ciascuna azione della Panalpina (l’offerta iniziale era di 170 franchi), per un totale di 4,65 miliardi di franchi svizzeri (4,16 miliardi di euro – 30,5 miliardi di corone danesi).

L’offerta è soggetta all’accettazione della proposta da parte di azionisti che detengono almeno l’80% di tutte le azioni quotate della Panalpina, incluso il 69,9% di azioni possedute dagli azionisti che si sono già impegnati ad accettare l’offerta. Se l’offerta venisse accettata da tutti gli azionisti della Panalpina, DSV emetterà circa 56 milioni di proprie azioni pari a circa il 23% del capitale sociale allargato della DSV quale corrispettivo dell’offerta pubblica di scambio. Il completamento del progetto di fusione è previsto nel corso dell’ultimo trimestre di quest’anno.

Le due parti hanno sottolineato che se l’offerta avrà successo DSV e Panalpina diventeranno una della più grandi società al mondo nel settore dei trasporti e della logistica con un fatturato annuo di circa 118 miliardi di corone danesi (15,8 miliardi di euro). Le due società hanno specificato che sarà istituito un comitato di integrazione composto da un numero uguale di rappresentanti della Panalpina e della DSV che avrà il compito di supervisionare il processo di integrazione delle due aziende e di assicurare un trattamento equo a tutti i dipendenti. Inoltre hanno precisato che sarà effettuata una valutazione approfondita con lo scopo di mantenere in Svizzera rilevanti funzioni e competenze. A completamento della fusione la DSV proporrà ai suoi azionisti di cambiare il proprio nome in DSV Panalpina A/S.

A conclusione dell’operazione è previsto che la Fondazione Ernst Göhner diventerà il principale azionista della DSV con una quota di capitale dell’11% circa e la DSV si è impegnata a che un candidato proposto dalla Fondazione venga eletto nel consiglio di amministrazione della nuova società. Da parte sua la Fondazione si è impegnata a non vendere le proprie azioni della DSV per un periodo di 24 mesi successivo alla conclusione dell’offerta pubblica di scambio, salvo una limitata partecipazione a programmi di riacquisto di azioni che potrebbero essere attuati in futuro dalla DSV.
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