L’obiettivo è una più estesa applicazione del Codice

Il Cargo Integrity Group (CIG), di cui fanno parte le associazioni Container Owners Association (COA), Global Shippers Forum, ICHCA International, TT Club e World Shipping Council (WSC), ha reso disponibile il Codice CTU in tutte e sei le lingue ufficiali dell’International Maritime Organization (IMO), arabo, cinese, inglese, francese, russo e spagnolo, nonché le traduzioni della guida rapida e della lista di controllo del Codice in tutte le altre lingue ufficiali delle Nazioni Unite che sono rese disponibili a questo link.

L’obiettivo è quello di migliorare la sicurezza della supply chain intermodale tramite una maggiore consapevolezza ed un maggiore utilizzo del Codice CTU (IMO/ILO/UNECE Code of Practice for Packing of Cargo Transport Units), documento che prende in esame ogni aspetto connesso alla sicurezza del trasporto dei carichi, principalmente in ambito intermodale.

«È necessario – ha sottolineato Peregrine Storrs-Fox, direttore Gestione dei rischi della compagnia assicuratrice TT Club – disporre di standard più elevati relativi all’integrità del carico se intendiamo risolvere le carenze di sicurezza nella supply chain, come dimostrato in maniera assai evidente dal verificarsi troppo frequente di incendi sulle navi portacontenitori. Ciò significa – ha spiegato Storrs-Fox – che coloro che nei magazzini e negli impianti di produzione imballano e fissano le merci nei container, così come i caricatori e gli spedizionieri che preparano documenti e dichiarazioni che descrivono nel dettaglio le merci, devono assumersi la responsabilità di garantire il rispetto delle linee guida sulla sicurezza. Il Codice CTU tratta di questi ruoli e di queste pratiche e uno degli obiettivi primari del CIG è di promuoverne l’uso universale. La guida rapida riassume il Codice e le nostre versioni multilingue aiuteranno a diffonderlo».

«Se un prodotto – ha osservato l’amministratore delegato di ICHCA International, Richard Steele – viene imballato in modo errato, di solito è perché gli imballatori non sono stati adeguatamente formati o informati sui potenziali rischi. Non sono sempre le più ovvie sostanze chimiche pericolose ad essere le merci responsabili dell’innesco di incendi, del crollo di cataste e di ribaltamento di veicoli. Bobine di acciaio mal fissate, barili di qualsiasi liquido o carbone imballato in modo inappropriato possono causare incidenti gravi o addirittura mortali nonché danni significativi al carico e alle proprietà. La comprensione delle cause degli incidenti può essere sicuramente migliorata da una più estesa applicazione del Codice CTU».

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26 Agosto 2021