Nel 2021 l’utile netto della compagnia guidata da Rolf Habben Jansen è ammontato a 9,08 miliardi di euro (+871,2%)

Nella prima metà del 2022 gli utili di Hapag-Lloyd saranno nuovamente assai consistenti. Lo ha annunciato oggi l’amministratore delegato della compagnia armatrice tedesca, Rolf Habben Jansen, presentando i risultati definitivi dell’esercizio finanziario 2021, anno che – come anticipato dall’azienda all’inizio dello scorso mese ( del 1° febbraio 2022), si è chiuso con performance economiche record a partire dai ricavi che sono cresciuti del +74,4% attestandosi a 22,27 miliardi di euro. Un 2022 che si apre anche con una nuova acquisizione del gruppo Hapag-Lloyd: oggi, infatti, l’azienda ha reso noto di aver sottoscritto con la connazionale Deutsche Afrika-Linien (DAL) un accordo per l’acquisizione dell’attività di trasporto marittimo containerizzato della DAL, operazione che si aggiunge alla recente acquisizione dell’olandese NileDutch specializzata anch’essa nei collegamenti marittimi con l’Africa ( del 17 marzo e 8 luglio2021).
Al di là delle nuove opportunità offerte da questo acquisto, Habben Jansen ha evidenziato anche i gravi elementi di incertezza che pesano sul futuro delle attività del gruppo armatoriale: «per noi – ha spiegato – l’anno finanziario 2022 è iniziato con successo, ma le interruzioni delle supply chain non si sono ancora ridotte concretamente. Oltre a ciò, tutti ci confrontiamo con la terribile guerra in Ucraina. Noi – ha specificato il CEO di Hapag-Lloyd – siamo uniti alla comunità internazionale, abbiamo interrotto le nostre prenotazioni per le spedizioni da e per la Russia e chiediamo una riduzione delle tensioni e la pace. La sicurezza e il benessere di tutti i nostri dipendenti – ha proseguito Habben Jansen – continuano ad essere la nostra priorità assoluta e faremo anche tutto il possibile per fornire supporto umanitario».
Riferendosi all’anno appena dietro le spalle, Habben Jansen ha sottolineato che Hapag-Lloyd guarda indietro «ad un anno di eccezionale successo in cui abbiamo investito massicciamente in navi moderne e in nuovi container. Inoltre – ha aggiunto – abbiamo notevolmente rafforzato la nostra posizione finanziaria e patrimoniale. Tuttavia – ha precisato – anche le spese di trasporto sono purtroppo aumentate in modo significativo principalmente a causa dei colli di bottiglia nelle supply chain globali». Le spese di trasporto, è necessario rilevare, sono sì aumentate sensibilmente come rimarcato da Habben Jansen dato che sono ammontate a 10,32 miliardi di euro, ma il loro rialzo del +12,9% è assai inferiore all’enorme crescita del giro d’affari. Un incremento, quello delle spese, che è stato generato principalmente dall’aumento degli oneri per l’acquisto del combustibile e per la movimentazione e il trasporto dei carichi, che sono risultati pari rispettivamente a 1,68 miliardi di euro (+19,2%) e 5,39 miliardi di euro (+14,3%); in aumento sono risultate anche le spese per le attrezzature e il loro riposizionamento e quelle relative alla flotta e all’attività di navigazione (escluse quelle per l’acquisto del bunker) che sono state pari rispettivamente a 1,22 miliardi di euro (+7,5%) e 1,94 miliardi di euro (+5,8%).
Dall’accentuato divario tra entrate ed uscite risulta uno straordinario aumento degli utili: nel 2021 l’EBITDA è stato pari a 10,85 miliardi di euro (+301,9%), l’EBIT a 9,39 miliardi di euro (+613,9%) e l’utile netto a 9,08 miliardi di euro (+871,2%).
Hapag-Lloyd ritiene che nella prima metà del 2022 il valore dell’EBITDA sarà compreso tra 10,7 e 12,4 miliardi di euro rispetto a 3,52 miliardi di euro nel primo semestre del 2021 e il valore dell’EBIT sarà fra 8,9 e 10,7 miliardi di euro rispetto a 2,89 miliardi nei primi sei mesi del 2021.
Del livello record di 11,87 milioni di teu (+0,3%) di volumi containerizzati trasportati lo scorso anno dalla flotta della Hapag-Lloyd, 3,04 milioni di teu sono stati imbarcati sulle navi impiegate nei servizi con l’America Latina (+5,2%), 2,27 milioni di teu sono stati trasportati sulle rotte con l’Estremo Oriente (-0,5%), 2,10 milioni di teu sulle rotte transatlantiche (+1,9%), 1,77 milioni di teu su quelle transpacifiche (-4,5%), 1,56 milioni di teu sono stati trasportati dai servizi di linea con il Medio Oriente (+5,5%), 608mila teu sono stati trasportati sulle rotte intra-asiatiche (-26,8%) e 522mila teu sulle rotte con l’Africa (+18,4%).
Nel 2021 il nolo marittimo medio per container trasportato dalla flotta di Hapag-Lloyd è risultato pari a 2.003 dollari/teu (+79,6%), con un nolo medio di 1.745 dollari/teu relativamente ai soli servizi con l’America Latina (+54,3%), 2.479 dollari/teu per i servizi con l’Estremo Oriente (+153,2%), 1.808 dollari/teu per i servizi transatlantici (+37,8%), 2.746 dollari/teu per i servizi transpacifici (+87,2%), 1.512 dollari/teu per i servizi con il Medio Oriente (+80,6%), 1.295 dollari/teu per i servizi intra-asiatici (+114,0%) e 1.997 dollari/teu per i servizi con l’Africa (+67,0%).
Quanto all’acquisizione delle attività containerizzate della connazionale DAL, con la transazione Hapag-Lloyd accrescerà la propria presenza nel segmento dei servizi marittimi con l’Africa, settore d’operazioni in cui è specializzata la Deutsche Afrika-Linien, compagnia con sede ad Amburgo che è stata fondata nel 1890 che attualmente possiede una sola portacontainer della capacità di 6.589 teu e una flotta di contenitori di proprietà e a noleggio la cui consistenza è pari a circa 17.800 teu. Questa nave e i container passeranno alla Hapag-Lloyd assieme alle circa 150 persone, inclusi gli addetti delle agenzie, che lavorano nel segmento di trasporto marittimo containerizzato della DAL. «L’Africa – ha commentato Habben Jansen – rimane un importante mercato strategico in crescita, in particolare per la nostra offerta di servizi da e per il Sud Africa. DAL è un’aggiunta preziosa che ci consente di offrire ai nostri clienti un network migliore e ulteriore copertura di porti in questa regione. Non vediamo l’ora di accogliere i colleghi della DAL. Con la loro vasta esperienza e conoscenza del mercato ci sosterranno notevolmente in vista di un’ulteriore crescita in Africa».

Articolo realizzato da InforMARE S.r.l. – Riproduzione riservata

10 marzo 2022