L’Interporto di Padova ha festeggiato ieri a Palazzo Bo i cinquant’anni dalla sua fondazione, oggi concepito come uno dei principali interporti italiani. Un’impresa già pienamente impegnata nella realizzazione della logistica del futuro, grazie all’intermodalità ferrovia-strada, alla digitalizzazione delle procedure, all’automazione delle operazioni logistiche del terminal e all’obiettivo dell’autonomia energetica attraverso un impianto fotovoltaico con batteria di accumulo, che garantirà l’alimentazione del sistema terminalistico a ciclo continuo.

“Grazie a questo investimento, ci dotiamo di un impianto della potenza di 1 MW da energia solare dedicato al terminal, che prevede un sistema di accumulo di energia, una sorta di gigantesca powerbank, come quelle per i nostri device elettronici per capirci, che ci permette di utilizzare l’energia pulita e autoprodotta per alimentare le gru a portale e le altre strutture del terminal.  Siamo fra i primi a realizzare una cosa del genere, grazie alla tecnologia sviluppata da OmnisPower Italy.”, sono state le parole di Il direttore generale Roberto Tosetto.

Il Presidente di Interporto Padova SpA Franco Pasqualetti durante la sua intervenzione, dopo aver ricordato le tappe che raccontano la metamorfosi della società, ha affermato: “Saremo il primo terminal intermodale italiano e uno dei primissimi in Europa  con un impianto del genere. Interporto Padova con digitalizzazione, automazione, ricorso all’energia pulita da fotovoltaico è riuscito a far crescere in modo significativo la produttività del terminal per far fronte alle richieste del mercato, senza aumentarne la superficie e quindi senza ulteriore consumo di suolo e allo stesso tempo diminuendo l’impatto ambientale delle  propria attività. Esattamente quello che le imprese oggi chiedono alla logistica moderna.”