L’ammiraglia di Costa Crociere, Costa Pacifica, è la prima nave da crociera al mondo ad aver installato a bordo REPCET, la sperimentazione del sistema informatico creato per ridurre le collisioni tra navi e grandi cetacei e per lo studio dei loro spostamenti. REPCET è un sistema informatico basato sulla densità della rete di navigazione che, grazie ad un network computerizzato, consente alle navi commerciali e turistiche di informarsi in tempo reale sulle posizioni dei cetacei avvistati sulle rotte di navigazione, in modo da ridurre il rischio di una collisione. Le collisioni tra navi commerciali o turistiche e grandi cetacei rappresentano infatti una grave minaccia non solo per le balene ma anche per le imbarcazioni coinvolte. Al progetto REPCET, promosso dall’associazione francese Souffleurs d’Ecume e dalla Chrisar Software Tecnologies, partecipa il WWF Italia, con cui Costa Crociere opera in partnership dal 2005. La partnership Il sistema “Repcet”, l’info-rete salva cetacei, ha come obiettivo “impatto zero” e monitorerà oltre 230.000 miglia nautiche all’interno del Mediterraneo, dalle coste italiane fino all’Egitto e alla Tunisia, attraverso la partecipazione di tre compagnie di navi commerciali (La Mèridionale, France Tèlècom Marine, SNCM) e, grazie alla collaborazione con il WWF Italia che ha sposato l’iniziativa nell’ambito della sua Campagna Mare, anche di Costa Crociere, il primo gruppo crocieristico a livello internazionale ad aver aderito in via sperimentale al progetto installando il sistema Repcet sulla Costa Pacifica, che quest’estate percorrerà 31.450 miglia marine toccando i principali porti del Mediterraneo, dall’Italia alla Spagna fino a Malta e Tunisi. Il progetto nasce dalla verifica di una realtà drammatica e poco conosciuta, ovvero l’elevato numero di collisioni che si verificano nel Mediterraneo che, con 300 porti e almeno 200.000 navi di stazza maggiore o uguale a 100 tonnellate che ogni anno solcano le sue acque, ospita il 30% del traffico marittimo mondiale. Per i “grandi cetacei”, balenottera comune e capodoglio, l’impatto con le navi è una minaccia costante: il 20% delle balenottere trovate morte sono decedute in seguito a collisioni nel Mediterraneo nord-occidentale e le collisioni sono in assoluto una delle principali cause di morte per la balenottera comune e il capodoglio, con picchi nei mesi estivi per l’aumento dei traghetti turistici e con navi che compiono tratte lunghe che si avvalgono del pilota automatico. D’altro canto, le collisioni possono causare danni importanti alle imbarcazioni e in alcuni casi purtroppo anche ai passeggeri e questo fenomeno ha già messo in allarme diverse compagnie di navigazione. “L’alleanza tra Costa Crociere e WWF è simbolo importante e risultato del nostro impegno concreto per la tutela del mare, che da sempre contraddistingue la nostra compagnia – ha dichiarato Fabrizia Greppi, V.P. Corporate Marketing e Comunicazione di Costa Crociere – Siamo quindi particolarmente lieti, grazie al WWF, di poter partecipare a un progetto innovativo per la salvaguardia del mare come Repcet. La nostra flotta è tra le più avanzate al mondo, sia nella progettazione sia nella gestione, per la tutela dell’ambiente e il risparmio energetico. Non solo: Costa Crociere volontariamente applica alle sue navi delle regole ancora più restrittive delle leggi vigenti in materia ambientale. Questo impegno ci è riconosciuto dalla notazione Green Star del RINA (Registro Italiano Navale), che va oltre i limiti imposti dalla normativa internazionale Marpol, e dal “B.E.S.T. 4” (Business Excellence Sustainable Task), il sistema integrato di quattro certificazioni volontarie, inclusa la ISO 14001, che Costa, per prima nel mondo, ha ottenuto dal RINA nel 2004. Tutto ciò che facciamo in questo ambito è testimoniato dal nostro Bilancio socio-ambientale, uno strumento che siamo stati i primi in Europa a proporre”. (Da Maritime Transport Daily Newsletter)