Un team di funzionari americani della Cbp che lavorano per la Container security initiative (Csi) ha visitato recentemente il porto di Salerno, e in particolare il Salerno Container Terminal (Sct), accompagnato da colleghi delle dogane italiane e da amministratori pubblici locali. La fase 2 del Csi prevede che gli Stati Uniti espandano l'iniziativa ad altri porti esteri con i quali ci siano intensi volumi di scambio e che abbiano infrastrutture e tecnologie adeguate. Il governo americano sottolinea che la Csi è basata su un criterio di reciprocità e prevede che i governi che aderiscono possano inviare i loro funzionari nei porti americani, per monitorare le merci in partenza via container, come fanno i funzionari della Cbp in missione nei porti esteri. La visita al Sct, che fa parte del Gruppo Gallozzi guidato da Agostino Gallozzi, ha consistito in un'accurata ispezione alle operazioni svolte dalla Control room del terminal, al sofisticato software che coordina informaticamente la security e alla gestione delle banchine. Sct ha adottato ai varchi un sistema di sicurezza visuale, per controllare i movimenti all'interno del terminal di tutti gli autotrasportatori.