BRUXELLES Via libera dei ministri dei Trasporti dei 25 paesi dell’Unione europea – per l’Italia era presente Pietro Lunardi – al progetto di liberalizzazione del trasporto internazionale ferroviario dei passeggeri, che dovrebbe essere operativo dal 2010.

 

Il compromesso raggiunto prevede un’apertura meno rapida e più limitata rispetto alla risoluzione votata nel settembre scorso dal Parlamento europeo che fissava la liberalizzazione del trasporto internazionale dei passeggeri dal 2008 e quello nazionale dal 2012. Il dossier, dunque, dovrà tornare all’esame degli eurodeputati per la seconda lettura.

 

Il terzo pacchetto ferroviario regola anche l’indennità spettante ai passeggeri per i ritardi dei treni e fissa nuove disposizioni per il personale viaggiante.

 

Nel ricordare che al Consiglio trasporti di lunedì sono stati raggiunti «importanti accordi politici, in particolare sul settore ferroviario, e importanti passi avanti sul programma satellitare Galileo», il ministro Pietro Lunardi ha sottolineato i risultati ottenuti per il “terzo pacchetto ferroviario”.

 

Lunardi ha in particolare ricordato due aspetti sul fronte della «liberalizzazione dei servizi internazionali di passeggeri», e cioé le decisioni che riguardano soprattutto «disposizioni particolari per i disabili che viaggiano in treno e le compensazioni ai passeggeri per i ritardi».

 

«Da parte italiana – ha messo in evidenza Lunardi – si considera particolarmente rilevante l’accordo del Consiglio sulla direttiva liberalizzazione passeggeri della clausola di reciprocità che ci consentirà di limitare l’accesso al nostro mercato soltanto alle imprese dei paesi che, come l’Italia, abbiano liberalizzato tale settore».
I testi approvati lunedì sono più prudenti rispetto agli orientamenti espressi dall’Europarlamento, che nelle prossime settimane esaminerà, in seconda lettura, quanto deciso dai ministri.

 

Sul punto del rimborso, la principale novità approvata riguarda l’obbligatorietà di devolvere ai passeggeri – per le tratte internazionali – un 25% del prezzo del biglietto nel caso di un ritardo fino a due ore, e del 50% se il ritardo supera invece tale limite.