Dal 26 gennaio è diventato operativo l'Importer security filing (Isf, comunemente noto come “10+2”), un regolamento introdotto dalla Dogana statunitense (Cbp) per rendere più sicuri i commerci internazionali. Il regolamento prevede che gli importatori e i vettori oceanici forniscano per via elettronica a Cbp informazioni supplementari rispetto a quelle inviate finora riguardo alle spedizioni destinate agli Stati Uniti.
I dieci dati richiesti di cui sono responsabili gli importatori sono: nome e indirizzo di produttore, venditore, consolidatore, compratore e vettore marittimo; collocazione del carico nel container; numero di registrazione dell'importatore e del destinatario; paese d'origine della merce; numero del codice Hts (Commodity Harmonized Tariff Schedule).
I due elementi che devono presentare i vettori sono il Piano di stivaggio della nave (o Baplie) e i messaggi sullo stato del container (container status messages). In più i vettori devono indicare altre cinque informazioni ( si potrebbe quindi parlare di “10+7”) riguardanti il carico destinato all'estero e che quindi rimane a bordo (Frob: foreign cargo remaining on board): chi ha fatto il booking, porto straniero di scarico, luogo di consegna, ricevitore, codice Hts.