La ripresa economica e sociale di Napoli ha una speranza di concretizzarsi solo ed esclusivamente attuando una tolleranza zero rispetto a qualsiasi forma di illegalità. E' questo il messaggio, senza se e senza ma, che scaturirà dall'incontro organizzato da Unimpresa, per il prossimo 10 marzo, presso la sala convegni della Camera di Commercio di Napoli. Troppo conosciuta nel mondo come capitale delle merci contraffatte, Napoli ha subito una progressiva e drammatica erosione dell’economia legale, facendo del suo sistema logistico uno dei principali nodi di smistamento europei di un vero e proprio interscambio ombra. In questo modo precipitando nella crisi tutte le imprese che si sono rifiutate di giocare con carte false. Gli effetti di questo vero e proprio cancro economico si sono propagati sulla stessa economia dei trasporti, provocando lo sviluppo di imprese che operano sulla fragilissima linea di confine con il vuoto normativo. “Vogliamo dare voce – afferma il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi – alle troppe piccole e medie imprese ormai strangolate dal peso insopportabile dell’economia illegale; economia illegale – ha aggiunto – che non solo ingessa l'attività e il commercio delle imprese metropolitane e dell’intera provincia, mortificando in modo definitivo anche le ultime speranze di occupazione dei giovani. Secondo le ultime rilevazioni ufficiali l'economia illegale fattura 169,4 miliardi di euro ai quali si sommano 250 miliardi di euro di sommerso. “Numeri che credo sufficienti – conclude il presidente di Unimpresa – a giustificare uno stato di emergenza e azioni che richiedono scelte rapide e non più prorogabili”.Al seminario prenderanno parte fra gli altri l'arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, il Prefetto De Martino, il Procuratore Antimafia Cisterna, Gaspare Sturzo, consigliere giuridico presso la Presidenza del Consiglio, Giovanni Mainolfi, dell'Iasd, il rappresentante della Regione Campania, Luciano Schifone. (Da Maritime Transport Daily Newsletter)