Costa Crociere si è
attivata sin dalle prime ore successive all’incidente di Costa Concordia per
garantire il minor impatto ambientale possibile e la salvaguardia delle
attività economiche e turistiche dell’Isola del Giglio. Fin da subito le
attività predisposte dalla Compagnia sono state costantemente condivise e
approvate dalle Autorità Italiane preposte, in un rapporto di piena,
trasparente e totale collaborazione. Dopo aver incaricato la società Smit
Salvage BV, leader mondiale del settore, per la rimozione
del carico di carburante della Costa Concordia, ed avere presentato un piano
per la rimozione di altri materiali e sostanze potenzialmente inquinanti,
pronto ad essere operativo condizioni meteo permettendo, Costa Crociere sta
lavorando con massimo impegno e velocità anche sul piano di rimozione della
nave, consapevole del fatto che esso rappresenta una priorità per la
salvaguardia dell’ambiente e delle attività turistiche dell’Isola del Giglio.
La Compagnia ha istituito un comitato tecnico, composto da rappresentanti di
Costa Crociere,  Carnival Corporation & plc, Fincantieri, Rina ed
esperti del settore, anche in ambito accademico, che opererà per la migliore definizione
del piano, in co-ordinamento con le Autorità Competenti. Come anticipato in una
lettera inviata al Prefetto Franco Gabrielli, Commissario Delegato per
l’Emergenza Costa Concordia, Costa Crociere ha indetto un appalto, convocando
10 società in tutto il mondo, per la presentazione di un piano operativo per la
rimozione intera dello scafo di Costa Concordia. L’invito è stato indirizzato
alle maggiori e più esperte società al mondo, in grado di eseguire l’operazione
nel minor tempo possibile, garantendo la massima sicurezza e il minor impatto
ambientale: 1) Smit Salvage 2) Svitzer Salvage 3) Mammoet Salvage 4) Titan
Salvage, 5) Resolve Marine Group 6) T&T Marine Salvage 7) Donjon Marine 8)
Tito Neri 9) Fukada Salvage & Marine Works Co 10) The Nippon Salvage Co. I
piani predisposti dovranno pervenire entro l’inizio di marzo 2012 a Costa
Crociere, che li valuterà insieme al Comitato Scientifico delle Protezione
Civile, per arrivare a scegliere il piano migliore entro la fine di marzo 2012.
I tempi indicati sono da considerarsi i migliori possibili in una situazione di
questo genere, fermo restando che non si possono escludere sin d’ora
slittamenti, data la complessità dell’operazione.