Il porto di Ravenna ha chiuso il 2012 con la movimentazione di 21,5 milioni di tonnellate di merci, l’8,1% in meno rispetto al 2011, di cui  18,4 milioni di tonnellate (-8,8%)  allo sbarco e 3,1 milioni di tonnellate (-3,4%) all’imbarco. La flessione ha riguardato tutti i settori: merci varie -16,2%; carico secco -2,7%; rinfuse liquide -4,8%. La contrazione  maggiore ha riguardato le merci varie con 7,1 milioni di tonnellate (-16,2%), di cui 2,3 milioni di tonnellate di carichi containerizzati (-7,5%) con una movimentazione di container di 208.152 teu (-3,3%), 583mila tonnellate di carichi ro-ro (-13,2%) e 4,3 milioni di tonnellate di altre merci varie (-20,6%). Le rinfuse liquide sono calate del 4,8% a 4,6 milioni di tonnellate, con una contrazione dei prodotti petroliferi, scesi a 96 mila tonnellate (-3,8%), e dei prodotti chimici, con 235 mila tonnellate (-16,4%), mentre le derrate alimentari liquide sono cresciute a 100mila tonnellate (+12,2%) grazie  all’incremento delle importazioni di oli vegetali (soprattutto da Indonesia, Egitto, Russia e Ucraina), di mosto d’uva (soprattutto dalla Spagna) e di melassa e burlanda (soprattutto dall’Egitto). Le rinfuse secche sono diminuite del 2,7% a 9,7 milioni di tonnellate. Fra queste, la diminuzione più consistente è stata per i prodotti metallurgici, soprattutto coils. La movimentazione di minerali greggi e materiali da costruzione, con 4,38 milioni di tonnellate,  continua a rappresentare il comparto più significativo per le merci secche. Il calo del 4,3% di tale merceologia è legato alla crisi dell’edilizia che si protrae dall’inizio della crisi economica. In particolare le materie prime per le ceramiche, che rappresentano l’80% della categoria, sono calate 3,3%.