Proclamando la stato di agitazione, le segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno richiesto l’apertura urgente di un confronto con l’azienda sul piano di ristrutturazione varato da TNT Express, che in Italia prevede 854 esuberi su 3.000 dipendenti. Il piano dell’azienda prevede la “necessità di adattare la struttura operativa italiana al difficile contesto economico, in linea con il programma Deliver”. Le attività operative delle filiali più piccole sarebbero integrate in strutture di dimensioni maggiori, collocate in posizioni strategiche sul territorio nazionale. In Italia saranno coinvolte 20 strutture. I sindacati hanno espresso forte preoccupazione sulla strategia “indirizzata inizialmente ad una politica di terziarizzazione ed oggi ad un avvio di smantellamento di TNT in Italia che colpisce i livelli occupazionali complessivi, oltre alla filiera dell’indotto”. È quindi indispensabile “il ritiro dei licenziamenti e la presentazione di un piano industriale credibile”.