Richiesta allo Stato e alle istituzioni di prestare una particolare attenzione al settore portuale
I porti di La Spezia e di Trieste hanno preso in esame le possibili misure per mitigare l’impatto sull’attività degli scali dell’emergenza creatasi per la diffusione del coronavirus. Riunitosi oggi nella città ligure, l’Organismo di partenariato della risorsa mare dell’Autorità di sistema Portuale del Mar Ligure Orientale ha deciso di richiedere allo Stato e alle istituzioni, nelle loro diverse articolazioni, di prestare una particolare attenzione al settore portuale, supportandolo se necessario con provvedimenti anche normativi in grado di sostenerne l’economia, in questa fase così delicata. Nel corso dell’incontro è stato evidenziato che, pur nelle evidenti difficoltà del momento, il porto della Spezia riesce a mantenere il più possibile elevati i livelli di efficienza nei servizi, sia per la parte pubblica che per la parte privata, evitando di determinare ulteriori problemi all’intera catena logistica già provata dal calo della produzione nei Paesi asiatici. Il tavolo di Partenariato è risultato comunque concorde nell’intravedere nel prossimo futuro una ripresa dei traffici in import, che per La Spezia in gran parte hanno origine dal Far East (circa il 40%), area geografica – è stato rilevato – dalla quale stanno finalmente arrivando timidi segnali di miglioramento della situazione.
Il porto di Trieste ha intanto costituito, solo in via preventiva, un gruppo di lavoro in contatto con gli altri enti e autorità competenti che sta monitorando la situazione con l’obiettivo di tenere aggiornarti tutti i dipendenti dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, anche in prospettiva dell’eventuale evolversi della situazione. «Abbiamo adottato – ha spiegato il presidente dell’ente portuale, Zeno D’Agostino – tutte le misure di prevenzione in porto. Massima collaborazione e costante aggiornamento e dialogo con Capitaneria, USMAF, altre autorità competenti e Regione Friuli Venezia Giulia. Vogliamo – ha aggiunto D’Agostino – tranquillizzare i cittadini. Il porto di Trieste ha un traffico prevalentemente cargo. Le merci non sono contagiose e giova ricordare che sono stati adottati precisi protocolli sanitari sulle navi in arrivo nello scalo già dal 14 febbraio».
Intanto ieri l’AdSP dell’Adriatico Orientale ha inviato due informative indirizzate alla comunità portuale e ai dipendenti dell’ente, precisando – nella seconda – che non è prevista l’interruzione dell’attività lavorativa dell’authority, salvo seguire le indicazioni degli enti competenti e che, qualora fosse necessario introdurre ulteriori misure restrittive in base a nuove disposizioni ministeriali e regionali, queste saranno adottate tempestivamente. Tra le altre misure adottate dall’ente, è stata sospesa l’organizzazione di convegni, partecipazione ad eventi esterni, riunioni in sede che prevedono gruppi numerosi a favore di un utilizzo più ampio possibile di video e call conference; inoltre sono state decise la limitazione allo stretto indispensabile delle trasferte e la sospensione fino al prossimo primo marzo di tutti i corsi di formazione e aggiornamento aziendale. L’informativa inviata all’utenza portuale è focalizzata sulla gestione di un’eventuale evacuazione sanitaria in area portuale, unitamente alle indicazioni del Ministero della Salute.

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