Nicita (UNCTAD): ripresa più rapida da questa recessione causata dalla pandemia rispetto alle ultime due recessioni commerciali
Nel primo trimestre di quest’anno il commercio mondiale ha segnato un aumento del +10% rispetto allo stesso trimestre del 2020 e del +4% rispetto all’ultimo trimestre del 2020 raggiungendo il livello più elevato da quando è scoppiata la crisi del Covid-19. Lo evidenzia il rapporto “Global Trade Update” della Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD), spiegando che il rilevantissimo rimbalzo registrato nel primo trimestre del 2021 ha continuato a essere guidato dalla forte performance delle esportazioni dalle economie dell’Asia orientale, il cui successo nel mitigare gli effetti della pandemia ha consentito loro di riprendersi più rapidamente e di capitalizzare la forte domanda globale di prodotti correlati alla crisi sanitaria.
«Il commercio mondiale – ha specificato Alessandro Nicita, economista dell’UNCTAD e coautore del rapporto – si è ripreso più rapidamente da questa recessione causata dalla pandemia rispetto alle ultime due recessioni commerciali». Nicita ha sottolineato che ci sono voluti quattro trimestri dopo l’inizio della recessione causata dalla pandemia affinché il commercio mondiale tornasse ai livelli precedenti e già nel quinto trimestre – ovvero il primo trimestre del 2021 – il commercio mondiale era al di sopra dei livelli pre-crisi, con un aumento di circa il +3% rispetto al quarto trimestre del 2019. Invece – ha ricordato Nicita – il commercio mondiale ha impiegato 13 trimestri per riprendersi dalla recessione del 2015 innescata da cambiamenti strutturali nelle economie dell’Asia orientale e dal calo dei prezzi delle materie prime, mentre dopo la recessione del 2009, innescata dalla crisi finanziaria globale, il commercio internazionale ha impiegato nove trimestri per riprendersi.
Il rapporto precisa che se nel primo trimestre di quest’anno il valore degli scambi di merci è risultato superiore al livello pre-pandemia, tuttavia gli scambi di servizi sono rimasti ben al di sotto del valore medio prima della pandemia e, secondo il rapporto, la tendenza verso un maggiore recupero dei beni rispetto ai servizi è comune a tutte le principali economie.
Il rapporto prevede che il commercio continuerà a crescere nel 2021, in particolare nella seconda metà dell’anno, specificando che però l’aumento degli scambi commerciali dovrebbe rimanere più consistente per l’Asia orientale e per i Paesi sviluppati, mentre la crescita rimarrà inferiore per molte altre nazioni. La previsione complessiva per il commercio mondiale nel 2021 indica un aumento di circa il +16% rispetto al minimo del 2020 (+19% per i beni e +8% per i servizi). Secondo le previsioni dell’UNCTAD, nel solo secondo trimestre di quest’anno il valore del commercio globale di beni e servizi dovrebbe raggiungere quota 6,6 trilioni di dollari, equivalente ad un aumento su base annua di circa il +31% rispetto al punto più basso del 2020 e di circa il +3% rispetto al livelli pre-pandemia del 2019. L’UNCTAD ha puntualizzato che queste prospettive positive dipendono tuttavia in gran parte dall’allentamento delle restrizioni legate alla pandemia, dal persistere di un trend positivo nei prezzi delle materie prime, da un generale allontanamento dalle politiche commerciali protezionistiche e da misure di sostegno macroeconomiche e fiscali.

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