Investire sulle Dogane di Genova per migliorare le condizioni dei lavoratori, talmente esasperati da vedersi costretti ad uno sciopero che ha paralizzato per cinque giorni il porto. Lo ha chiesto il senatore Ds Aleandro Longhi, in una interrogazione parlamentate al ministro dell’Economia e delle Finanze Domenico Siniscalco.
«Da tempo i lavoratori doganali della Circoscrizione di Genova versano in grave difficoltà e per questo sono in agitazione», ha spiegato Longhi. «La protesta – ha aggiunto – nasce dall’assurda situazione in cui operano le lavoratrici e i lavoratori doganali che, a fronte di una continua diminuzione del personale in servizio dovuto a pensionamenti e al blocco delle assunzioni da circa sei anni, devono far fronte ad un notevolissimo aumento dei traffici portuali e ad una consistente variazione degli adempimenti procedurali».
Longhi ha quindi evidenziato «la fatiscenza degli ambienti lavorativi, la mancanza di adeguati uffici e arredi, l’insufficienza della rete informatica e delle apparecchiature, la completa disattenzione dell’Agenzia delle Dogane alla sicurezza e alla salubrità del posto di lavoro».
«Siamo di fronte a una miscela esplosiva – ha sottolineato – che configura anche una violazione della direttiva comunitaria sul miglioramento del benessere organizzativo nelle pubbliche amministrazioni».
Longhi ha chiesto perciò al ministro «di riesaminare tutta la vertenza e di mettere in atto una seria politica di investimenti per l’assunzione del personale, l’affitto, la costruzione o l’acquisto di nuovi uffici, la dotazione di nuove apparecchiature informatiche e arredi, la definizione di maggiori quote di salario accessorio per i lavoratori a fronte dello straordinario aumento lavorativo, l’invio di dirigenti a livello regionale e locale capaci di motivare il personale e di relazionare con gli operatori economici in maniera chiara e corretta».