Raggiunta quota 19% del mercato. Ma i profitti sono stabili

 

 

 

GENOVA – Arrivano segnali confortanti dalla cantieristica europea. Nei primi tre mesi dell'anno, gli stabilimenti del vecchio continente hanno raggiunto una quota del 19% del mercato internazionale, contro il 15% registrato nel corso del 2004. Nel 2003 la quota era ferma al 9%. A testimoniare il buono stato di salute delle costruzioni sono stati i rappresentanti dell'Associazione europea di dei cantieri navali (Cesa), riuniti in assemblea a Bruxelles per la prima volta dopo la fusione con l'Awes, avvenuta nel 2004.

In un mercato mondiale caratterizzato da una netta crescita – è stato sottolineato dai relatori – la situazione dell'industria europea è particolarmente florida. In termini di fatturato, lo scorso anno i cantieri europei hanno mantenuto la leadership internazionale con una produzione di navi pari a circa 10,3 miliardi di euro. Al forte incremento del volume di affari, tuttavia, non è seguito un altrettanto netto incremento dei profitti: “Dal 2002 in poi – conferma la Cesa in una nota – i prezzi in dollari sono fortemente orientati al rialzo su diversi segmenti del mercato delle costruzioni. L'apprezzamento dell'euro e l'aumento dei prezzi delle materie prime, però, hanno reso i profitti appena marginali rispetto ai fatturati delle società”.

Per quanto riguarda il settore delle riparazioni navali, che nel 2004 in Europa aveva fatto registrare una diminuzione delle commesse, nell'anno in corso dovrebbe invertire la tendenza negativa. Nel corso dell'assemblea di Bruxelles, è stato eletto il presidente della sezione riparazioni della Cesa: è Francisco Arderius, amministratore delegato dell'Union Naval Barcelona. Alla vice presidenza è stato designato Werner Luken, manager del gruppo Lloydwerft.

L'assemblea generale dell'associazione, dopo avere analizzato i rapporti dei due gruppi di lavoro (comitato tecnico e gruppo militare), ha poi emanato le linee-guida che la Cesa dovrà seguire nel prossimo biennio. Il nuovo gruppo militare avrà il compito di “promuovere strategie comuni fra i cantieri navali europei” sia sotto il profilo politico che industriale, in modo da “favorire lo sviluppo delle capacità di difesa navale e delle basi industriali”. Alla presidenza del Naval Yards' Group della Cesa è stato nominato Corrado Antonini, numero uno dell'italiana Fincantieri.

Le attività del nuovo comitato tecnico, invece, comprenderanno la sorveglianza dello sviluppo regolamentare e la diffusione delle informazioni a beneficio dei cantieri navali. Il comitato, di fatto, dovrà coordinare le attività dei singoli cantieri e facilitare, in questo modo, il compito della Cesa. Lo scopo è quello di proporre un soggetto unico europeo come interlocutore dell'International Maritime Organization (Imo).

I vertici della Community of European Shipyards' Association sono rimasti invariati: alla presidenza è stato confermato Patrick Boissier, in rappresentanza di Chantiers de l'Atlantique (gruppo Alstom).


f. fe.