PECHINO Con una mossa destinata ad inasprire le polemiche con Europa e Stati Uniti, la Cina ha annunciato l’abolizione delle tasse sulle esportazioni di 81 prodotti tessili. L’annuncio è comparso sul website del Ministero delle Finanze di Pechino.

Gli Usa hanno imposto le quote alle importazioni di alcuni prodotti tessili dalla Cina dopo l’impennata che hanno fatto registrare nei primi tre mesi dell’anno.

L’Unione europea ha chiesto a Pechino di discutere «urgentemente» del problema minacciando in caso contrario di far ricorso alle clausole di salvaguardia contenute negli accordi mondiali sul commercio (Wto).

Secondo gli accordi, la “salvaguardia” scatta quando l’aumento delle importazioni è tale da “destabilizzare” il mercato.

Il sistema di quota per le importazioni tessili è stato abolito dal primo gennaio, in applicazione degli accordi del Wto. La Cina ha imposto nuove tariffe sulle esportazioni di alcuni tipi di magliette, pantaloni e biancheria in due riprese: il primo gennaio, con imposte su 148 prodotti, e poi il 20 maggio, quando sono state colpite altre 74 categorie. Pechino aveva più volte minacciato di togliere le imposte nel caso in cui i paesi occidentali avessero fatto ricorso a restrizioni quantitative delle loro importazioni.