Lo scorso anno gli atti di pirateria contro le navi sono diminuiti, scendendo – ha reso noto ieri l’IMB Piracy Reporting Centre di Kuala Lumpur – dai 445 del 2003 a 325. Si è però innalzato ancora, e ha raggiunto livelli record, il tasso di violenza degli attacchi, che lo scorso anno hanno causato la morte di 30 marittimi, contro 21 marittimi uccisi nel 2003.

Le acque più pericolose continuano ad essere quelle indonesiane, dove nel 2004 si sono verificati 93 attacchi, con un calo del 23% rispetto ai 121 dell’anno precedente.

L’IMB Piracy Reporting Centre ha rilevato – in particolare nel sud-est asiatico – un aumento del sequestro di marittimi (86 persone nel 2004) e una crescita dei furti di rimorchiatori e chiatte che vengono utilizzati dai pirati per i loro attacchi.

Lo scorso anno gli atti di pirateria nelle acque nigeriane sono stati 28, contro 39 nel 2003.

Un notevole miglioramento è stato registrato nelle acque del Bangladesh, dove si sono verificati solo 17 attacchi contro i 58 del 2003.