GENOVA – Le aziende di spedizione genovesi sono oramai allo stremo: le operazioni di controllo e sdoganamento della merce in porto hanno accumulato ritardi superiori ai dieci giorni. Ieri, in coincidenza con lo sciopero degli straordinari del personale delle Dogane, al parco verifiche di Voltri il numero di container bloccati superava le quattrocento unità. Una situazione esplosiva, che rischia di mettere a repentaglio affari e posti di lavoro. La denuncia arriva dalle due associazioni di categoria, Spediporto e Agespedo, che avvertono: “Forse non lo abbiamo ancora capito, ma Genova sta giocando col fuoco”.

 

“La vicenda diventa ogni giorno più grave – spiega Davide Cabiati, vice presidente degli spedizionieri doganali – E' difficile lavorare serenamente quando anche le operazioni più semplici richiedono sacrifici e attese infinite. La vie d'uscita possibili? A parole tutti dicono di voler risolvere questa situazione, ma la nostra sensazione è che a qualcuno vada bene così. Non a noi, naturalmente. Dal dicembre dello scorso anno ad oggi abbiamo partecipato a decine di incontri, vertici, assemblee. Ma una soluzione non l'abbiamo ancora trovata. Il guaio è che le aziende, a questo punto, iniziano a manifestare un certo malumore nei confronti delle associazioni. Ci sentiamo dire sempre più spesso: a cosa servite, se poi i problemi rimangono irrisolti? E' fisiologico, allora, che qualche spedizioniere si ribelli e decida di protestare spontaneamente, incrociando le braccia, come sta succedendo a Voltri”. I motivi dei disagi, letteralmente impennati dopo il 20 settembre, sono diversi. Prima si è verificato un problema alla rete informatica. Risolto l'intoppo iniziale, le Dogane hanno iniziato a smaltire – a fatica – il lavoro accumulato. A peggiorare la situazione è subentrato, infine, lo stato di agitazione dei dipendenti, che ha ulteriormente rallentato le normali operazioni di controllo.

 

Domani, a Palazzo San Giorgio, si terrà un vertice coordinato dal presidente Giovanni Novi. “E' giusto che sia l'Autorità portuale ad assumere la regia della situazione – dice Cabiati – Noi parteciperemo con il solito spirito costruttivo. Ma è chiaro che dovranno arrivare risposte nette e inequivocabili”.

 

“Il problema è sempre il solito – aggiunge Piero Lazzeri, numero uno di Spediporto -: Genova non è ancora riuscita a fare sistema, e i disagi delle ultime settimane lo dimostrano. Noi, come associazione, non intendiamo promuovere né tanto meno appoggiare manifestazioni di piazza. Porteremo la nostra voce a Palazzo San Giorgio, come abbiamo sempre fatto. Con fermezza, ma senza sensazionalismi”.


f. fe.