Sarebbe l’ora che le imprese dell’high-tech cominciassero a lavorare per il porto, perché se è vero che molto è stato fatto sulla safety e sulla security altrettanto vero è che la tecnologia ha ancora molto da offrire alla massimizzazione degli spazi».

 

La prima edizione di Port&Shippingtech ancora non è iniziata e già il dibattito sembra surriscaldarsi, con le parole del presidente dell’Autorità portuale di Genova. Che la tecnologia sia strumento fondamentale tutti concordano, al tavolo di presentazione del Forum internazionale sull’innovazione tecnologica per lo sviluppo della competitività del sistema portuale.

 

Ma a lanciare l’appello alle imprese che producono tecnologia è Luigi Merlo, che incalza: «Finora si è lavorato quasi esclusivamente sulla sicurezza, mentre in termini di competitività c’è ancora moltissimo da fare e credo si debba cominciare proprio dalla massimizzazione degli spazi».

 

Spazi sempre insufficienti rispetto alle esigenze degli operatori e in una città portuale urbanizzata come Genova lo si è capito da tempo. L’evento in programma in città da domani a sabato 7 compreso servirà ad aprire un confronto anche su questo tema. Carlo Silva, presidente di ClickUtility parla non a caso di «manifestazione che propone un confronto a tutto campo sui progetti e piani per il rilancio del sistema portuale e logistico nazionale».

 

I convegni in programma sono sei e vedranno la partecipazione di 130 relatori e di 700 partecipanti in arrivo da tutta Italia. Una maratona di due giorni che comincia domattina con la Telematica e le nuove tecnologie al servizio dei porti e della logistica intermodale e che terminerà venerdì con un convegno sull’Evoluzione dei traffici marittimi nell’area del Mediterraneo in relazione allo scenario mondiale.

 

A presentare l’evento, oltre all’Authority rappresentata da Merlo, il vice sindaco di Genova Paolo Pissarello, l’assessore provinciale all’Ambiente Sebastiano Sciortino, l’assessore ligure ai Trasporti Enrico Vesco e il responsabile del settore Logistica della Camera di commercio di Genova.

 

Gli appuntamenti del Forum si sviluppano lungo tre location diverse: il salone del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, la Sala del Capitano di Palazzo San Giorgio e la Sala Camino di Palazzo Ducale. Sul tappeto temi strettamente alla portualità, ai trasporti e alla logistica, ma anche al turismo, alle professioni e all’ambiente.

Perché parlare di porto e tecnologia significa tante cose, come ricorda Sciortino nel ricordare il Port Center del Porto Antico di Genova «un contenitore che la Provincia apre al pubblico e all’interno del quale si trovano contenuti legati alla compatibilità ambientale dei porti».

 

Un progetto, annuncia Luigi Merlo, «che ha superiore un’ulteriore selezione di Espo, l’associazione dei porti europei, arrivando così tra i primi sette selezionati». Se l’Espo dovesse alla fine scegliere il Port Center di Genova tra tutti i progetti, il capoluogo ligure porterebbe a casa uno dei premi più riconosciuti in ambito europeo.

 

E poiché parlare di portualità significa anzitutto parlare di traffici internazionali, l’avvio di Port&Shippingtech serve al presidente dell’Autorità portuale di Genova per ricordare che tra governo italiano e governo cinese l’accordo per la piattaforma di Tianjin è praticamente perfezionato.

 

«I due soggetti doganali hanno perfezionato l’accordo – dice Merlo – e a questo punto si tratta solo di costruire la piattaforma al servizio delle merci. Contiamo sia possibile siglare accordi analoghi anche con altri Paesi del mondo, penso all’India e al Sud America. L’obiettivo è andare a cercare le merci là dove si trovano».

 

Il progetto Tianjin, lo ricordiamo, è quello che grazie all’accordo tra le due dogane permette di snellire le procedure burocratiche. E se Tianjin si avvicina a Genova lo stesso non si può dire del cosiddetto “bruco”. «Attendo che i promotori ci presentino il progetto esecutivo per valutarne la fattibilità tecnica e finanziaria».

 

(da: shippingonline.ilsecoloxix.it del 04.11.2009)